Eventi di giugno

giovedì 21 alle ore 18,00
alla libreria Pangea
Fernando Marchiori presenta il suo libro

"Scritto dentro"
Editrice Poiesis
partecipa alla presentazione Pierangela Allegro
sito Poiesis

Una prosa serrata, ritmica, a tratti cantata. Una scrittura densa e inquieta che rivolta la storia di Filottete, eroe controvoglia, per dare corpo a un reduce di se stesso, di quella battaglia perduta che ha segnato la sua vita. La scoperta di un teatro interiore, fatto di voci rubate e posture latenti, che prende vita ad ogni lettura.

Lo stile di Marchiori è così asciutto che a leggere i suoi racconti si resta senza saliva, come dopo uno spavento, un incubo, un brutto risveglio. (Marco Paolini)

Le frasi scappano da sole, in modo liberatorio, con un lirismo molto riconoscibile, si prende su subito l'umore (Gianni Gelati)

Non c'è tempo, non ci sono parole da perdere, perché «tolto tutto restano altri segni». Scritto dentro è la negazione dell'effimero, è la letteratura come dovrebbe essere. Una tragedia scritta per un altro tempo, un tempo in cui nessuno «sceglierà contro il suo dovere». Una finestra sul divino, una catarsi non per tutti. (Stefano Dal Bianco)

Ci vogliono grazia, perizia, ispirazione per decifrare ciò che davvero è "scritto dentro". Dentro di noi e dentro la nostra storia comune. Fernando Marchiorì filtra le parole nella sua ricca memoria letteraria e attraverso l'esplorazione di angoli cruciali, ma discosti e anche negletti, della vicenda pubblica, politica, del nostro paese. Le sue pagine sono un coraggioso scavo in quella vicenda e, al contempo, un mirabile esercizio di stile, niente affatto gratuito. Un esercizio necessario, del tutto dipendente dal compito di cercare le verità complicate dei fatti e dei sentimenti attraverso parole esatte. (Gianfranco Bettin)

IL RACCONTO. Nell'esilio dal mondo che si trova a vivere da troppi anni, per nulla pacificato, Saetta viene improvvisamente visitato dai fantasmi del passato, quegli anni Settanta che lo videro confuso e innamorato tra le nebbie di una stagione con cui neppure lui ha mai fatto i conti fino in fondo. Solo e malato, recluso nella casa natale trasformata nella scena campestre delle sue visioni, Saetta è l'involontario custode di una memoria scomoda, la sola che potrebbe chiarire un'intricata vicenda giudiziaria riaperta come una ferita dalle accuse di un pentito. Andrà a deporre la sua verità? Quale verità? Tra necessità dell'oblio e dovere della testimonianza, il ritratto di questa "piccola vita che non quadra" diventa anche una riflessione sulla scrittura e sui suoi "cari inganni".

Fernando Marchiori ha pubblicato i racconti di Brentane (Sestante 1993), La seconda voce (Charta Bureau 2010) e altri apparsi in riviste italiane e straniere. Critico teatrale, studioso di arti performative e di letteratura comparata, ha dedicato saggi e ricerche alla scena contemporanea e alla scrittura novecentesca. Tra i suoi lavori più recenti, un volume (con Daniele Del Giudice e Marco Paolini) sulla memoria della strage di Ustica e la sua ricostruzione teatrale, I Tigi da Bologna a Gibellina (Einaudi 2009), e il saggio Negli occhi delle bestie. Visioni e movenze animali nel teatro della scrittura (Carocci 2010).

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