Eventi di ottobre

domenica 13 alle 18,30
alla libreria Pangea
Elisa Cozzarini e Ibrahim Kane Annour presentano il libro

"Il deserto negli occhi"
Nuovadimensione
locandina

Una storia vera, la vita di Kane Annour Ibrahim, tuareg del deserto: dall'infanzia tra scuola e nomadismo al lavoro come guida turistica; dalla fuga dal Niger, sospettato di appoggiare i ribelli, all'accoglienza in Friuli Venezia Giulia, a Pordenone, "capitale" dei tuareg d'Italia. Una vicenda emozionante, il racconto di un deserto vivo, intenso e di un uomo fiero e coraggioso.
A Pordenone vive la principale comunità tuareg d'Italia (Mondo Tuareg). Le altre città dove c'è una significativa presenza sono: Pisa, Milano, Roma. A luglio a Bologna c'è Voci del deserto, il festival internazionale della cultura tuareg e sub-sahariana.
Lancio al Festival Pordenonelegge.it.

Ibrahim Kane Annour fa la guida turistica nel Sahara. Ha imparato da piccolo a orientarsi osservando il cielo, il letto asciutto dei fiumi, il contorno delle montagne all'orizzonte. Da grande ne ha fatto una professione, che gli ha dato prestigio e benessere economico. È soddisfatto del suo lavoro e della sua vita, finché nel 2007 è costretto a fuggire in Italia. In Niger, ricco di uranio, è iniziata l'ennesima rivolta tuareg e tutte le guide turistiche sono sospettate di appoggiare i ribelli, per la loro profonda conoscenza del deserto. "Un tuareg abbandona la sua terra solo se non ha altra scelta": è così che Ibrahim arriva a Pordenone, la "capitale" dei tuareg d'Italia. Ottiene lo status di rifugiato e decide di chiedere il ricongiungimento famigliare anche se non ha un lavoro: non ce la fa più a vivere lontano dalla moglie e i quattro figli.
Il libro, scritto con un taglio narrativo, racconta la sua vita: la storia di un uomo che non avrebbe mai voluto abbandonare l'Africa e che vorrebbe continuare a essere libero. "Il deserto negli occhi" è anche un omaggio al deserto e un modo per far conoscere al pubblico la cultura tuareg, che rischia di scomparire per i disordini che rendono sempre più insicura la regione sahariana. Oggi, infatti, mentre la situazione in Niger migliora, il vicino Mali rischia di diventare un nuovo Afghanistan.

Elisa Cozzarini,
classe 1978, è giornalista pubblicista. Si è laureata in Scienze Politiche all'Università di Trieste, con una tesi sull'Islam nell'isola di Mauritius. Scrive di immigrazione e ambiente dal 2006, collaborando con Vita non profit, La Nuova Ecologia, Repubblica.it. Nel 2010 ha curato G2 e giovani stranieri in Italia. Politiche di inclusione e racconti, edito da Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Vita non profit.
Come fotografa, nel 2009 ha partecipato alla mostra intitolata "They won't budge" ("Non si muoveranno", da una canzone del cantante maliano albino Salif Keita), sugli immigrati africani in Europa, presso la New York University.

Ibrahim Kane Annour,
tuareg, nato in Niger nel 1966, fugge in Italia nel 2007 e un anno dopo gli viene riconosciuto lo status di rifugiato politico. Faceva la guida turistica nel deserto del Sahara, ma è costretto a fuggire quando scoppia la ribellione del Movimento nigerino per la giustizia (Mnj) e il Governo dichiara lo stato d'emergenza. È l'ennesima rivolta tuareg nella sua terra, ricca di uranio, e tutte le guide turistiche sono sospettate di appoggiare i ribelli, per la loro profonda conoscenza del Sahara. Oggi Ibrahim vive con la famiglia a Pordenone, dove c'è la principale comunità tuareg in Italia.

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