domenica 11 ottobre alle 17

alla libreria Pangea
Erika De Pieri presenta il suo graphic novel

"Pietro Savorgnan di Brazzà
Esploratore di pace"

Colori di Alice Kinoki Previati
seguirà il documentario di Stefano De Pieri

"Africa ieri, Africa oggi"


Pietro Savorgnan di Brazzà. Esploratore di pace ripercorre con piglio a tratti avventuroso, a tratti commovente e realistico la vita e i misteri che aleggiano intorno alla figura di questo grande esploratore di origini italiane. Misconosciuto in patria, Brazzà è l’unico uomo bianco a cui sia mai stata intitolata una capitale africana, Brazzaville, capitale del Congo francese. Visionario scalzo e aristocratico idealista, rappresenta la dimostrazione che un colonialismo pacifico sarebbe stato possibile. Naturalizzato francese, Brazzà passò la maggior parte della sua vita in Africa, realizzando tre grandi spedizioni, ognuna portata a compimento con uno scopo diverso, ma sempre col medesimo cuore e rispetto per l’Altro, in un’Europa che viveva la scoperta dell’Africa attraverso il colonialismo brutale e schiavista del guerrafondaio razzista Stanley.

La prima volta che è stato presentato il libro "Pietro Savorgnan di Brazzà, esploratore di pace" ha visto due incredibili coincidenze mettersi insieme per parlare di Africa. Nello stesso periodo in cui lei disegnava il fiume Ouguè il fratello di Erika, Stefano De Pieri, lo stava attraversando con una telecamera.
Africa ieri, Africa oggi è l'incontro che nasce dall'idea di parlare non solo di Pietro Savorgnan, unico colonialista a cui ancora oggi è intitolata una capitale africana (Brazzaville), personaggio affascinante , coraggioso, innovativo e dall'animo puro (che non guasta!) dimenticato dalla storia d'Italia ma di origine italiana e solo dopo naturalizzato francese.
Con questo incontro si vuole trovare l'occasione per parlare anche di un Africa (Congo e Gabon) che non è quella che il mondo occidentale conosce per le ferie in Madagascar, nè per le guerre civili, nè per gli estremismi islamici, è quel pezzo di Africa dove l'uomo bianco è ancora l'unico uomo Bianco che si può riuscire ad incontrare, dove si mescolano riti tribali a sette cattoliche e dove il problema più grande che quest'Africa deve affrontare è l'aids!
E' un incontro che vuole far conoscere il passato di un popolo per farne capire il presente e se possibile migliorarne il futuro... e per far trovare un ruolo all'occidente che non sia solo quello dello sfruttatore, ma quello di un uomo bianco il più simile possibile a Pietro.

L'incontro vedrà proiettato, oltre ad alcune immagini del fumetto, un estrapolato di un personalissimo documentario sulla città di Libreville oggi realizzato durante la produzione del film del regista gabonese Henry Fanfan La Toulipe sulla condizione dei malati di aids in Congo e Gabon.

Erika De Pieri nasce con i piedi a Motta di Livenza e la testa in un castello tra le nuvole. Esordisce nel 2005 con La saponificatrice (Becco Giallo) che le vale la menzione come miglior esordiente al premio Carlo Boscarato 2006. Nel 2009 pubblica Apartheid (Barbera). Per Lavieri ha pubblicato i libri per l’infanzia La bambina Cioccolato (2009), Gedeone tigre in pensione (2010), Il principe azzurro ma proprio azzurro (2011, scritto da Gianna Marrone) e il fumetto Il castello scomparso in mare. L’incredibile storia di Ippolito Nievo (2011).

Stefano De Pieri nasce nel 1985 in un piccolo paese del nord Italia. Affascinato sin da piccolo dai film e dalla televisione decide finite il liceo scientifico di iscriversi al DAMS di Bologna nella sezione cinema. La nuova città l'ambiente interculturale e i viaggi di quel periodo determineranno molto il suo modo di pensare. Nel 2009 dopo la laurea, si iscrive all'Accademia del Cinema di Bologna, al corso di direzione della Fotografia, nella quale si diploma con il 30elode e per un periodo lavora come assistente professore. Nel frattempo costituisce la sua prima società con la quale si dedica alla produzione di videoclip e documentari. Nel 2012 torna ad essere Freelance, collaborando con diverse case di produzione e realtà, non solo del Bolognese, ma di tutta l'emilia romagna, veneto, friuli, umbrai e lazio. Cercando di avere sempre un occhio diverso, appassionandosi per ogni progetto e cercando sempre di immedesimarsi nei suoi collaboratori filtrando i diversi punti di vista creandone uno sempre originale.