giovedì 6 ottobre alle ore 18,15

alla libreria Pangea
Paola Tellaroli presenta il viaggio

"Lettere dal Kirghizistan
agosto 2016" 

con Silvia Biasotti, Laura Stahnke, Paola Tellaroli


Why?

Nel 2012 Silvano Agosti pubblica Lettere dalla Kirghisia, in cui descrive una società utopica, incredibilmente costruita non attorno al consumo e alla produzione, ma all'essere umano. In Kirghisia non si lavora più di 3h al giorno e tutti i cittadini hanno tempo da dedicare al cibo, al riposo, alle relazioni, insomma... alla vita. La Kirghisia non è ovviamente un luogo fisico, ma è resa tale da chi la abita, ed è per questo che potrebbe essere ovunque... Leggendo le lettere, è impossibile non fermarsi a riflettere sulla nostra vita quotidiana, sui ritmi troppo spesso frenetici che la scandiscono, e non desiderare un po' di decrescita e una vita più "kirghisa", il cui ritmo non sia dettato dalla ricerca incessante del progresso. Nel 2013, uscendo da un piccolo cinema di Bologna, Silvia si sente chiedere: "Ti è piaciuto il film?". È Silvano Agosti, che si ferma a rispondere alle mille domande che gli vengono fatte su quel libro e dice che il luogo che ha descritto nelle lettere esiste: il libro è nato proprio dal suo viaggio in Kirghizistan. Silvia racconta dell'incontro a Laura e Paola, amiche di sempre e compagne di viaggio, e insieme decidono che prima o poi dovranno esplorare quel luogo. Poco dopo Laura conosce Jan, che ha lavorato per diversi mesi in Asia Centrale e lì si è innamorato del Kirghizistan. Un paio di telefonate e il gruppo è fatto.

Where?

Dopo la caduta dell'URSS, il Kirghizistan è stato uno dei primi paesi ad adottare un sistema democratico e per questo gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo futuro dell'Asia centrale. Negli ultimi anni però la corruzione e l'elevato livello di povertà hanno portato il paese ad una condizione di forte instabilità politica. Basta dare un'occhiata alla cartina del paese per capire che in Kirghizistan è la natura a dominare. Il paese ha una popolazione di circa 6 milioni di abitanti ed ospita ben 80 gruppi etnici; la densità di popolazione è di 27ab./km2 e tutt'oggi l'economia è basata prevalentemente sull'agricoltura e sull'allevamento di cavalli, pecore e bovini. Al di fuori delle città, numerose famiglie conservano ancora tradizioni nomadi e vivono nelle yurte, le tipiche tende costruite con pelli di animali, che compaiono anche nella bandiera nazionale.

What?

Il nostro obiettivo è quello di scoprire e descrivere lo stile di vita delle famiglie nomadi kirghise, attraverso uno stile di viaggio lento e sostenibile, che abbia al centro la relazione con le persone del luogo. Ci dirigeremo prima verso la zona del lago Song Kul e poi verso la valle del fiume Naryn, entrambe zone in cui la maggior parte della popolazione vive ancora in yurte e conserva uno stile di vita tradizionale. Ad ogni tappa del viaggio scriveremo una lettera, corredata da fotografie, cercando di descrivere con parole e immagini le vite dei kirghisi con cui condivideremo la nostra esperienza.