domenica 8 dicembre alle ore 17,30

alla libreria Pangea
Manuel Cicchetti presenta il libro fotografico

"Monocrome"  

camminando tra le Dolomiti d'Ampezzo
la presentazione sarà accompagnata da una proiezione e da un bicchiere di vino

Espressione delle silenziose camminate lungo i sentieri della Conca d’Ampezzo, e dello sguardo incantato su queste vette che furono scogliere, le fotografie di Cicchetti rivisitano lo spazio e il tempo nella suggestione del bianco e nero, linguaggio prediletto dell’artista.
Cascate e corsi d’acqua, alberi allineati, rocce spigolose dense d’espressione, sabbie e coralli di un mare preistorico, silici e graniti: 85 immagini sono state selezionate tra più di mille scatti realizzati in quattro anni di lavoro.
Chiarori, ombre e riflessi invitano chi le guarda a condividere quello che Denis Curti, nell’introduzione, ha evidenziato come il primo degli elementi distintivi dell’opera di Cicchetti: il forte senso di appartenenza ad un luogo. Non semplicemente conoscere, ma ri-conoscere, nel sentirsi parte, le cose del mondo.
In questo magico angolo del pianeta Manuel Cicchetti ha imparato, piccolissimo, a camminare. Oggi vive a Milano, ma sono le Dolomiti il luogo che chiama Casa.

Manuel Cicchetti nasce alla fine degli anni 60. Inizia a fotografare da ragazzo per passione e poi, durante l’Università, per lavoro.
Il linguaggio di Manuel Cicchetti, oggi, riflette un particolare percorso biografico.
La sua vita è un continuo alternarsi di bianco e nero e colore; per le sue fotografie ha scelto il primo dei due registri, quello del pensiero più intimo, quel bianco e nero che trasporta in spazi e tempi spostati dal reale, alla scoperta di un mondo interiore.
Nei primi anni di attività si specializza nei ritratti di musicisti. Ne fotografa centinaia, cercando nel ritratto l’anima creativa dei suoi soggetti. Entra nei teatri come fotografo di scena (Teatro alla Scala, Regio di Torino, Arena di Verona).
Trova la sua strada editoriale e commerciale nelle foto di moda e cataloghi a colori. Entra nel mondo della comunicazione, collabora come manager creativo con agenzie come J. Walter Thompson, Fullsix, Reply, Webershandwinck, Young&Rubicam.
Non può stare lontano dal suo immaginario e nel “dopolavoro” comincia ad unire il suo amore per la musica e il teatro nella realizzazione di regie di spettacoli e opere musicali, usando la fotografia come scenografia tramite proiezioni multidimensionali su schermo. Tra l’altro mette in scena “Orfeo a Fumetti” di Buzzati nei più importanti teatri italiani e “On the high wire” di Philip Petit.
Nel 2010 decide di lasciare il mondo frenetico delle agenzie e torna alla fotografia. Nell’era digitale e degli smartphone, dove tutti sono fotografi dell’attimo quotidiano sceglie di dedicarsi alla natura. Dalle riflessioni fatte in quattro anni di camminate nel silenzio e nella lentezza delle salite sulle Dolomiti della Conca d’Ampezzo ritrova la sua dimensione e nasce il primo libro della serie Monocrome. L’amore per quei paesaggi conosciuti fin da bambino e fotografati prima e dopo il disastro di Vaia del 2018 gli fanno percepire oggi il tema della conservazione del patrimonio naturale come prioritario nel teatro della vicenda umana.
Manuel coglie in Milano Cortina 2026 l’occasione per non dimenticare il valore del territorio quale scenario ospite delle nostre attività.