La proposta letteraria di oggi è il libro
La frattura, di Darko Tuševljaković, Voland editore 2019,
Vincitore del Premio dell’Unione europea per la letteratura
traduzione di Anita Vuco.

L'autore Darko Tuševljaković sarebbe dovuto essere il nostro ospite il 16 marzo, alla Libreria Pangea - all'interno della Rassegna letteraria Estensioni a Padova, e ci avrebbe presentato il libro dal vivo. Purtroppo, per motivi noti a tutti, il nostro incontro è stato rinviato a data da destinarsi, speriamo a breve.
Nel frattempo, in attesa di incontrarci di persona, Vi invitiamo a leggere questo libro che non vi lascerà indifferenti.

“...le persone cambiano autonomamente, si trasformano in mostri da sole.”

Come si misura la distanza che ci separa dagli altri? È più facile risanare la frattura tra Occidente e Oriente o quella tra due generazioni che rifiutano di comunicare? Bogdan è un capitano dell’esercito in pensione irrimediabilmente sciovinista, segnato da un trauma che a volte lo trascina via dalla fallimentare vacanza in Grecia con la moglie Radica, del resto più attratta dalla compagnia e dal singolare vissuto di un’altra coppia di serbi. Damir è il loro unico figlio, in fuga da Belgrado (e dalla disciplina paterna) in una città universitaria di provincia, dove l’incontro con un ragazzo tanto brillante quanto eccentrico sconvolgerà la sua percezione di sé, educandolo a una nuova filosofia dai risvolti inquietanti… Un romanzo che si snoda tra una Corfù assolata e satura di turisti e la Serbia alla vigilia della guerra del Kosovo, in cui l’autore ci accompagna con sguardo lucido e disincantato nei precipizi insondabili delle relazioni umane, alla ricerca di un’identità a cui aggrapparsi una volta per tutte.

scheda libro

"Quando tornammo a Belgrado, ridemmo ancora per un po’ del nervosismo che ci aveva presi e io credetti fermamente che lì, nel nostro appartamentino da dove l’odore degli inquilini precedenti era infine evaporato, sarebbe sorto un nuovo tipo di magia, perché mi sembrava di ricominciare davvero dall’inizio, di diventare una persona nuova – il passato si staccava da me come l’albume dal tuorlo nelle mani di un’abile cuoca – ma qualcosa con persistenza, giorno dopo giorno, cambiava in peggio. Tra noi si stava aprendo un fossato simile a quello che mi aveva già impedito di tornare dai miei genitori – simile a quello che, evidentemente, si era aperto anche tra loro. Era un cappio senza principio né fine; era proprio di questa frattura che si doveva parlare, condividerla con l’altro, ma noi rimanemmo in silenzio fino a quando la voragine non riempì l’intero appartamento. (pag. 174)"

Il romanzo di Tuševljaković affronta la rottura che matura all’interno di un nucleo familiare; una frattura, appunto, che trae origine dalla non accettazione di una verità che turba, anzi mina le sicurezze di una vita, andando ad infrangersi su un tabù che per le generazioni dei padri è intoccabile. Dal privato, la lacerazione si espande al pubblico ed ha le sembianze di una cicatrice mai guarita, derivante dagli eventi legati al passato storico e politico di ciò che è stata la Jugoslavia e alla sua disgregazione. [tratto dalla recensione:
https://ilmestieredileggereblog.com]

Darko Tuševljaković, nato nel 1978 a Zenica (Bosnia ed Erzegovina), attualmente vive e lavora a Belgrado, Serbia. I suoi primi racconti sono usciti su riviste, quotidiani e antologie a partire dal 2002, e ad oggi ha pubblicato tre romanzi e due raccolte di racconti. La frattura – titolo originale Jaz – scritto nel 2016, gli è valso il Premio dell’Unione europea per la letteratura, ed è in corso di pubblicazione in diversi paesi, tra cui Spagna e Stati Uniti.

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