Come le rane nell’acqua bollente di Dunja Badnjević
Editore: Bordeaux Edizioni [www.bordeauxedizioni.it]
Autore Badnjević Dunja
Data di pubblicazione 2019
Dimensioni 13x20
Pagine 164

«Noi altri ci siamo adattati – mi disse – ci hanno messo nell’acqua fredda come le rane e poi, mentre la portavano a ebollizione, ci siamo abituati gradualmente. Tu invece arrivi di colpo da fuori, è come se ti avessero buttato direttamente nell’acqua bollente.»
Nella vita si perdono molte cose, i genitori, gli amici, gli oggetti. Ma perdere il proprio Paese e il partito in cui si militava con entusiasmo non è molto frequente. In qualche modo ci si sente orfani due volte.
Il ricordo spesso abbellisce il passato e la nostalgia rimane cocente.

L’autrice ci porta su un doppio binario attraverso i ricordi di un Paese socialista molto diverso dagli altri e di un partito comunista occidentale unico nel suo genere.
Gli anni dell’infanzia e della giovinezza in una Belgrado povera ma vitale, gli anni del lavoro e della militanza in Italia, degli incontri con i personaggi di una Sinistra che avanzava e dell’attività di traduttrice e interprete delle massime cariche di entrambi i Paesi.

"Se la nostalgia ha a che fare con un desiderio pressante e inappagato di ritornare al passato e a ciò che si è perduto, il lutto, reale o simbolico, ne è uno dei fili conduttori, spesso sottotraccia, come una nascosta scaturigine di percorsi di senso che contribuiscono a districare la trama di quel romanzo in nuce che è ogni biografia. Perché il lutto chiama in causa prima di tutto le relazioni, che sono la vera sostanza della vita. Capita a chiunque di ritrovarsi orfani o vedovi, di perdere amici, compagni, persone care, di perdere oggetti amati o luoghi d’infanzia. Assai più raramente capita invece di perdere il proprio paese, e con esso buona parte della propria storia personale, e di ritrovarsi in una condizione esistenziale del tutto inedita, straniante, che trova la sua plastica definizione in un felice neologismo. Quale? «Apolitudine: ovvero aver vissuto in un paese che non esiste più, e che niente e nessuno può più restituirci – a noi che (forse) vorremmo riaverlo – se non il ricordo."
[tratto dalla recensione di Giuliano Geri]
oubliettemagazine.com

Dunja Badnjević, nata a Belgrado, in Jugoslavia. Vive da più di 40 anni in Italia. Ha lavorato come redattrice agli Editori Riuniti e attualmente si occupa di traduzione e promozione della letteratura serba, bosniaca e croata in Italia. Ha tradotto per Adelphi, Editori Riuniti, Guanda, Ponte alle Grazie, Newton Compton, Jaca Book e altre case editrici. Ha curato per i Meridiani Mondadori un volume del premio Nobel jugoslavo, Ivo Andrić. Nel 2008 ha pubblicato con Bollati Boringhieri il suo primo libro, L’isola nuda.

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