Il mio fiume di Faruk Šehić
tr. it. dal bosniaco di Elvira Mujčić.
Titolo originale: Knjiga o Uni, Buybook, Sarajevo, 2011.
ROMANZO VINCITORE DEL PREMIO LETTERARIO EUROPEO 2013
Essere di nuovo intero, ricucire gli stralci del tempo e dello spazio spezzati dalla guerra per trovare una continuità e superare il proprio trauma è ciò che Mustafa Huser, poeta e soldato, si propone di fare. Nasce così un labirinto onirico che si dipana su tre tempi diversi.
Il primo, è quello dell’innocenza, l’infanzia e la giovinezza. Il protagonista vive immerso nell’idillio della natura di un paesino bosniaco sulle rive dell’amato fiume Una. Di questo luogo, ama tutto: gli abitanti reali o immaginari e la sua vegetazione rigogliosa. Ma anche i cicli della vita che detta inesorabilmente.
Irrompe poi il tempo della distruzione. Sulla linea del fronte Mustafa percorre i sentieri di lucidità e follia di chi è costretto a imparare l’odio. Persino a uccidere, per poter sopravvivere.
Infine, il dopoguerra, carico dei fantasmi e dei tentativi di tornare alla normalità in un villaggio e un Paese ormai distrutti.
E proprio da questa impossibile normalità Mustafa ci conduce nel suo mondo interiore allucinato, rabbioso, doloroso e tenero.
Il linguaggio si accorda al percorso intimo del protagonista: ora è malinconico, poetico e fantasmagorico; ora crudo, caustico e sofferente. Sulle rive del suo fiume immutabile ed eterno, Mustafa, archivista e cronista del mondo passato, affida alla parola scritta il compito di ricreare la bellezza di quanto è andato perduto.
Un capitolo del romanzo scelto per i lettori dalla traduttrice
Letture e approfondimenti che potrebbero interessarvi
Una gallery fotografica della presentazione di Faruk Šehić, Il mio fiume al Book Pride di Milano
Faruk Šehić legge un estratto da Il mio fiume (in v.o. con sottotitoli in eng.) via Asymptote Journal
Su Casa della Poesia, trovate anche tre poesie di Faruk Šehić, da leggere e ascoltare (in v.o. e in italiano)
tratto dal sito mimesis-elit
Recensione 1
Recensione 2
Intervista
Faruk Šehić, poeta, scrittore e giornalista bosniaco, nato nel 1970 a Bihać e cresciuto a Bosanska Krupa, vive ora a Sarajevo. Ha studiato alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Zagabria fino allo scoppio della guerra in Bosnia nel 1992.
A questo punto, ha fatto ritorno per arruolarsi nell’Esercito della Bosnia Erzegovina. Durante il conflitto è stato comandante di un’unità di centotrenta soldati ed è stato ferito gravamente a un piede. Dopo la guerra ha iniziato a studiare Letteratura all’Università di Sarajevo.
Attualmente scrive e lavora come giornalista per il settimanale bosniaco di attualità BH Dani.
Considerato una delle voci più autentiche e poetiche della ex-Iugoslavia, pone al centro della sua opera l’esperienza della guerra, raccontandone la quotidianità, la brutalità, ma anche l’umanità con uno stile sobrio e poetico.
Ha pubblicato due raccolte poetiche, Pjesme u nastajanju (Poesie in divenire, 2000) e Hit Depo (Hit Depo, 2003), come diversi racconti brevi, tra cui Sotto pressione (2004) e Transsarajevo (Zagabria, 2006).
Il suo primo romanzo Knjiga o Uni (2011; Il mio fiume, 2017) ha vinto nel 2011 il Meša Selimović Prize (assegnato da «Cum Grano Salis Festival» di Tuzla) per il Miglior romanzo pubblicato in Serbia, Bosnia e Herzegovina, Montenegro e Croatia; infine, nel 2013, gli è riconosciuto anche il Premio dell’Unione Europea per la Letteratura.
Torna ai Consigli