Tijana M. Djerković è nata a Belgrado e dal 1987 vive in Italia, nella zona dei Castelli Romani. Figlia del poeta serbo Momčilo Djerković, ha studiato lingua e letteratura russa e lingua italiana all’Università di Belgrado. Traduce dall’italiano e dal russo, e nel 2013 ha pubblicato il romanzo Inclini all’amore. Per Besa è già uscito Il cielo sopra Belgrado (2018), con l’introduzione di Erri De Luca e la presentazione di Barbara Alberti.

La regina dei cornetti salati
Besa – Livio Muci editore
Editore: Controluce (Nardò)
Collana: Passage
Anno edizione: 2019
Pagine: 221 p., Brossura

Una raccolta di storie ambientate fra Belgrado e Roma, sul fil rouge di ricordi, segreti e nostalgie che resistono allo scorrere del tempo. Un vecchio tassista si ritrova a essere involontario custode dei frammenti di vita di un avvocato. Un amore sospeso e mai vissuto ritorna deflagrante a distanza di anni. Le mani di una donna-regina creano miracoli da un grumo di farina, qualche goccia d’acqua e cristalli di sale grosso, piccole gemme capaci di stregare un grande poeta. Sono solo alcuni dei protagonisti di questi racconti di Tijana M. Djerković, intrecciati a formare un mosaico cangiante e prezioso chiamato vita.

In queste pagine, racconto dopo racconto, appaiono ricordi, segreti, sensazioni, sentimenti e nostalgie che resistono allo scorrere del tempo che inesorabile passa e non torna più. Ecco allora un vecchio tassista che si ritrova a essere involontario custode dei frammenti di vita di un avvocato. Un amore sospeso e mai vissuto ritorna prorompente a distanza di tanti anni. Le mani di una donna-regina che sanno creare miracoli da un grumo di farina, qualche goccia d’acqua e cristalli di sale grosso. Ecco come piccoli avvenimenti descritti da una brava autrice diventano gemme preziose, da leggere con attenzione e ammirazione.
recensione

Inclini all'amore
Ed. Playgroundlibri, Roma 2013
È possibile per una giovane donna diventare l'erede di una storia e di una famiglia tutta al maschile? Sì, se si è "inclini all'amore" e se si possiede l'arte del racconto, l'arte di avvincere con le parole. Parole che restituiscono un secolo, il Novecento, nelle sue trasformazioni, nelle sue euforie e nelle sue tragedie.
Si comincia con Milovan, il nonno di Arianna, che sul finire dell'Ottocento insieme ad altri cinque compagni parte da un piccolo paese sperduto del Montenegro per andare a fare fortuna prima in Europa e poi in America.
Di questo viaggio Milovan sarà protagonista ma anche narratore, educando all'arte affabulatoria il figlio Vladimir (il futuro padre di Arianna) che a dodici anni, a seguito dell'occupazione tedesca e italiana, entra nelle forze partigiane di Tito per seguire il suo personale Dio, il fratello Mihailo.
A Vladimir verrà amputato un braccio per lo scoppio di una granata, ma alla fine della guerra ritroverà l'amore e scoprirà la poesia, di cui diventerà uno splendido interprete.
Nella Jugoslavia socialista, con i suoi riti e le sue stravaganze, nasce la primogenita di Vladimir, Arianna. E quello tra il padre poeta e la figlia appassionata di libri sarà un amore smisurato, divertente, pieno di magia.
Cresciuta, Arianna si innamora di un giovane architetto, figlio di un generale del controspionaggio. Sarà grazie alle indagini di quest'ultimo che Arianna scoprirà un terribile segreto che il padre le ha tenuto nascosto...

Uno dei romanzi scritti in italiano più belli usciti in questa metà d'anno.
Avvenire - Fulvio Panzeri

Racconta l'epica della sua famiglia sussurrando vicende portentose in un romanzo asciutto, ma fatto di parole che paiono colorate.
Il Venerdì - Antonella Barina

Una storia di famiglia raccontata con un ritmo, una tenerezza e una sapienza letteraria non comuni.
TTL La Stampa - Marina Verna

Il suo talento maneggia perfettamente l'italiano e le sue tante sfumature.
La Gazzetta di Mantova - Simonetta Bitasi

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